Alimenti e nutrizione
Nella vita quotidiana tendiamo ad utilizzare questi due termini come se fossero sinonimi, per indicare il consumo di alimenti - o, in altre parole, l'atto di mangiare - ma queste parole, in varie branche della scienza come la fisiologia, la medicina e la biologia, indicano funzioni dell'organismo distinte per natura e implicazioni.
Quando usiamo la parola "alimentazione" secondo il significato attribuitole con maggiore frequenza, in effetti non siamo molto lontani dalla definizione messa a punto dalla letteratura scientifica. Infatti, in fisiologia l'alimentazione è identificata con quel momento della nutrizione durante il quale si forniscono all'organismo i nutrienti di cui questo ha bisogno, ricercando, preparando e infine consumando il cibo.
Al contrario, quando parliamo di nutrizione, facciamo riferimento ai vari processi biologici attraverso i quali utilizziamo i nutrienti contenuti nel cibo che abbiamo assunto, cioè quei processi che rendono possibili la sopravvivenza, la crescita, lo sviluppo e la salute dell'organismo.
Ma vediamo più da vicino di che cosa si tratta, partendo proprio da questa definizione.
L'alimentazione, un fenomeno sociale
Secondo le parole del dottor Filippo Rossi Fanelli, autore di contributi di medicina clinica e professore emerito presso la Sapienza di Roma, alimentarsi non è un fenomeno prettamente fisiologico ma, per così dire, sociale. Ne è un indizio il fatto che, quando ci alimentiamo, lo facciamo seduti intorno a un tavolo, magari in compagnia di amici o familiari, dopo aver scelto in piena autonomia quali alimenti consumare e dopo averli "trattati" in cucina.
E quindi, per completare la nostra definizione iniziale, possiamo aggiungere che l'alimentazione, a differenza della nutrizione, è un atto volontario che, in quanto tale, può essere controllato e calibrato in base alle nostre esigenze, ai nostri desideri e ai nostri giusti. Infatti, è proprio per questa ragione che alle salutari ma poco saporite verdure molto spesso preferiamo il pane, i dolci o il junk food, dimenticando che la nostra salute, il nostro benessere e la nostra stessa sopravvivenza dipendono proprio dalla trasformazione (il cosiddetto metabolismo) del cibo che ingeriamo.
Allora, per poter mettere a punto una dieta, intesa (nel senso più letterale del termine) come stile di vita, che includa un'alimentazione sana ed equilibrata, può risultare utile conoscere il funzionamento di quella miriade di processi che vanno sotto il nome di nutrizione.
Conoscere la nutrizione per alimentarsi meglio
Partiamo dal principio, cioè dall'oggetto e fondamento dell'alimentazione: l'alimento. Che cosa intendiamo quando parliamo di alimento?
Con questo termine indichiamo qualsiasi sostanza commestibile che possa fornire all'organismo i nutrienti (anche detti princìpi nutritivi) di cui quest'ultimo ha bisogno per soddisfare le esigenze vitali: respirare, parlare, pensare, camminare, correre... e ovviamente mangiare.
La dieta giornaliera degli esseri umani contiene, in genere, più di 100 000 sostanze chimiche, di cui solo 300 sono nutrienti e soltanto una piccola porzione di questi ultimi sono essenziali.
I nutrienti sono un gruppo vasto ed eterogeneo articolato a sua volta in due grandi categorie: quella dei macronutrienti e quella dei micronutrienti.
La prima include tre tipi di molecole - le proteine (o protidi), i grassi (detti anche lipidi) e i carboidrati (noti anche come zuccheri o glucidi) - che devono essere assunte in grandi quantità, perché servono sia a produrre l'energia necessaria al corpo per assolvere alle funzioni vitali e svolgere le attività quotidiane, sia a mantenere in vita l'organismo.
La seconda invece - quella dei micronutrienti - include due sostanze nutritive cosiddette essenziali : le vitamine e i sali minerali. Queste due sono sostanze che l'organismo non è in grado di sintetizzare da sé, ma di cui ha assolutamente bisogno, seppure in quantità modeste: questo perché, anche se esse non servono né a produrre energia né a realizzare il metabolismo cellulare, sono indispensabili per garantire la funzionalità cellulare (le prime) e coadiuvare altre sostanze nelle loro funzioni (le seconde).
Ma come vengono assorbiti i nutrienti? Generalmente questi sono presenti nelle sostanze alimentari sotto forma di molecole complesse, che, per poter essere assorbite dall'intestino, devono essere scomposte in altrettante molecole dalla composizione più semplice. Questo processo di scomposizione, o per così dire di "semplificazione", è meglio noto come digestione. Ad esso segue l'assorbimento, cioè il trasporto dei nutrienti così scomposti al sangue e al sistema linfatico, grazie al quale i nutrienti vengono assorbiti da organi e tessuti, e quindi anche dalle loro cellule, dove assolvono a funzioni energetiche e strutturali.
Alimentazione e nutrizione: consigli utili
Qualsiasi considerazione sull'argomento non può non essere preceduta da una precisazione tanto scontata quanto doverosa. Come abbiamo visto, dal comportamento messo in atto quando ci alimentiamo dipendono la salute del nostro organismo, la sua capacità di difendersi dall'insorgere di eventuali problemii e e, in definitiva, la nostra stessa vita e la sua qualità; perciò, prima di mutare drasticamente le proprie abitudini alimentari tentando diete "miracolose" a base di sola acqua o di frutta, è sempre bene rivolgersi ai professionisti del settore, perché vi consiglino il percorso più adeguato al vostro stile di vita.
Figure professionali come quella del medico, del nutrizionista, del dietologo o del dietista sono in possesso della formazione, delle risorse e degli strumenti tecnici mediante i quali possano valutare il vostro stato nutrizionale.
Agendo di proprio iniziativa si può andare incontro a rischi non trascurabili. Infatti, se i danni provocati dal consumo eccessivo di cibo sono ben noti (si pensi all'obesità e alle patologie correlate all'eccessivo aumento di peso), l'abitudine di assumere solo determinate tipologie di alimenti, trascurandone altre, non è esente da rischi, infatti può portare a malnutrizione e a patologie connesse con la carenza alimentare.
Al di là delle diete o del singolo regime nutrizionale, è comunque possibile individuare alcune buone norme di comportamento in fatto di alimentazione; vediamole qui di seguito.
- Rispettare i ritmi biologici ed essere frugali
Rispettare i ritmi biologici significa semplicemente ascoltare e assecondare lo stimolo della fame e quindi, chiaramente, mangiare quando si ha fame, ma anche evitare di farlo se non si avverte lo stimolo, perché ad esempio si è malati.
Frugalità non è sinonimo di quantità ridotte o addirittura inesistenti. In realtà, con questa espressione vogliamo indicare un atteggiamento parco, sobrio, esente da eccessi. Che cosa significa nel concreto? Mangiare solo quando si avverte effettivamente lo stimolo della fame, senza cedere a "peccati di gola" o ad abbuffate che, in realtà, servono a mascherare fastidi di natura psicologia.
- Fate attenzione alla stagione... e all'acqua
Vi suggeriamo di scegliere frutta e verdura in base alla loro disponibilità, prediligendo sempre quella di stagione, e di preferire proteine animali provenienti da fonti biologiche. Consumate prodotti che contengano acidi grassi essenziali - ne sono buoni esempi il pesce azzurro, i crostacei, la frutta secca e i cereali integrali - e soprattutto bevete molta acqua.
Infine, ricordate che uno stile di vita sano ha per fondamento un'alimentazione equilibrata, che includa alimenti provvisti di tutte le proprietà nutrizionali necessarie al mantenimento e al funzionamento dell'organismo, ma non può prescindere da un'attività sportiva equilibrata e costante, sempre esente da eccessi, proprio come l'alimentazione.