Stanchezza e spossatezza
Stanchezza e spossatezza sono disturbi comuni con cui ci si può trovare alle prese in qualunque momento dell'anno. Basta pensare ai cambi di stagione: che sia arrivata la primavera o stia iniziando l'autunno, è facile svegliarsi al mattino e sentirsi stanchi e affaticati come se non ci si fosse mai messi a letto. Capita sia agli uomini sia a donne e a bambini: con levatacce di questo tipo si può fare fatica a fare qualsiasi cosa, avere difficoltà a concentrarsi e rimanere tutto il giorno di pessimo umore, irritabili e in preda a un senso di debolezza diffuso – se non addirittura a colpi di sonno.
Alcune categorie sono poi più colpite di altre dagli squilibri dovuti alla stagionalità: si pensi alle donne in menopausa, per esempio, più suscettibili a sintomi come la spossatezza e la debolezza fisica, ma anche agli anziani o ai soggetti più fragili.
Per di più i malanni di stagione possono mettere a dura prova il corpo e la mente: anche mal di gola, raffreddore, influenza e allergie sono una fonte di stanchezza non trascurabile, e possono causare sonnolenza durante il giorno e insonnia nelle ore notturne.
Nel periodo estivo poi può capitare di sentirsi spossati a causa del caldo e dell'afa, che possono mandare letteralmente in riserva di energia e lasciare con la sola voglia di rimanere chiusi in casa. Infatti quando le temperature aumentano è necessario un livello di energie maggiore per mantenere costante la temperatura corporea; alla lunga questo maggior dispendio energetico si fa sentire e rischia di far andare in riserva anche le vitamine coinvolte proprio nella produzione di energia.
Inoltre sudando di più è naturale rischiare di disidratarsi, e la disidratazione può far sentire stanchi e non bisogna dimenticare che con il sudore si perdono sali minerali essenziali per il metabolismo energetico – come magnesio e potassio. Trascurare il problema può peggiorarlo, ma fortunatamente la natura ci ha messo a disposizione un'arma fondamentale per sentirci meglio: il nostro stile di vita.
Anche le preoccupazioni emotive e altre condizioni psichiche possono costituire cause di stanchezza. L’ansia per gli esami, ad esempio, spesso è legata all’insonnia e quindi alla stanchezza e allo stesso modo anche lo stress.
Occorre ricordare inoltre che anche uno stile di vita squilibrato può avere un impatto negativo sull’energia disponibile. Restare svegli troppo a lungo la sera, per esempio, oppure un consumo eccessivo di caffeina o bevande alcoliche, possono impedire un corretto riposo e quindi contribuire a un aumento della stanchezza.
Anche un’alimentazione troppo abbondante può causare appesantimento, affaticamento e mal di testa, aumentando il senso di stanchezza e la difficoltà a svolgere attività fisica. Essere in sovrappeso, così come essere sottopeso, sono inoltre condizioni che possono favorire, per motivi diversi, la stanchezza cronica e la spossatezza.
La stanchezza può essere conseguenza di particolari sforzi muscolari o psichici o anche di varie malattie. Ecco alcuni dei fattori che possono causare stanchezza:
- Anemia: individui che soffrono di anemia, spesso causata da carenza di ferro, si sentono generalmente sempre stanchi;
- Sindrome da fatica cronica: è una condizione caratterizzata da stanchezza e affaticamento marcato e debilitante;
- Le patologie della tiroide, come ipotiroidismo o ipertiroidismo possono avere un legame con la sindrome della stanchezza cronica. Uno dei principali sintomi dello scarso funzionamento della tiroide è il generale rallentamento delle funzioni corporee. Per questo motivo un’analisi della tiroide, a seguito di un’accurata visita medica, può essere di grande aiuto per la diagnosi, la prevenzione e i possibili trattamenti per la stanchezza;
- Diabete: uno dei sintomi più comuni di questo disturbo è una stanchezza a lungo termine, accompagnata da calo di peso. L’ipoglicemia (ossia la diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue), il più delle volte causata dai farmaci assunti per controllare il diabete, causa, tra gli altri sintomi, anche la stanchezza.
- Ipotensione: un abbassamento della pressione arteriosa può essere causa di stanchezza.
- Insufficienza renale: quando i reni non funzionano bene si riscontra un incremento di scorie e tossine nel sangue che può provocare stanchezza costante.
Come combattere la stanchezza
Curando l’alimentazione, per esempio, ma anche migliorando il riposo, eliminando certi vizi e in generale ponendo il proprio benessere come obiettivo, è possibile porsi in condizione di eliminare la sensazione di stanchezza e ogni fastidioso sintomo correlato, recuperando l’energia di sempre.
In assenza di problemi specifici (come, per esempio, un'allergia) la stanchezza si può curare semplicemente con le buone abitudini. Il primo fattore su cui agire è il riposo notturno: tutti, che si sia uomo o donna, dovremmo cercare di dormire 7-8 ore a notte. Se lasciassimo che fosse la stagione dell'anno a dettare i ritmi sonno-veglia potremmo mandare in confusione l'ipotalamo, l'area del cervello preposta al loro controllo e a quello dei cosiddetti ormoni del benessere – come la serotonina, un vero e proprio alleato contro la depressione.
È proprio quello che può succedere con l'arrivo dell'autunno: le ore di luce diminuiscono, mandando a gambe all'aria la produzione di serotonina e aumentando quella dell'ormone che predispone al sonno (la melatonina). In questo modo, aumenterà decisamente la percezione di stanchezza e di spossatezza, ed è questo il motivo per cui nella stagione fredda tutti vorrebbero riposare più a lungo.
A questo si aggiungono poi i malanni di stagione – come febbre, mal di gola, raffreddore – che, assieme ad alcuni farmaci utilizzati come terapia per queste stesse patologie, possono influire anche sul ciclo sonno veglia.
Per regolarizzare il riposo notturno è bene coricarsi e alzarsi all'incirca sempre alla stessa ora, evitare di utilizzare smartphone, tablet, computer e altri schermi fino a un attimo prima di andare a dormire e, magari, provare a rilassarsi con una tisana calda.
Concedere il giusto spazio al riposo non significa però soltanto dormire. È importante anche inframmezzare le ore di lavoro con momenti di pausa e dedicare parte della giornata alla cura di sé stessi. Come? Per esempio, trovare un po’ di relax dedicando qualche ora al proprio benessere e, perché no, alla bellezza. In questo modo si combatteranno sia la stanchezza fisica sia lo stress sia l'irritabilità.
Anche mantenersi fisicamente attivi aiuta a combattere la stanchezza: meno ci si muove e più ci si sente fiacchi. Per questo non bisogna lasciarsi scoraggiare da tempo inclemente, giornate che si accorciano o viceversa temperature che si alzano: bastano 30 minuti al giorno di attività fisica leggera – una camminata a passo sostenuto o una corsetta – per combattere la spossatezza mentale.
Muoversi aiuta sia ad aumentare la produzione di serotonina sia a liberare endorfine (considerate vere e proprie molecole del benessere). I massimi benefici si hanno con il movimento all'aperto, magari nelle prime ore del mattino; l'esposizione alla luce del sole aiuta infatti a regolarizzare la secrezione di melatonina e stimola la produzione di vitamina D. Per di più mantenersi attivi aiuta a controllare il peso, un buon motivo in più per iniziare la giornata con un po' di esercizio.
A queste semplici regole è importante abbinare sane abitudini alimentari. Non esistono ricette magiche per ritrovare energia; non bisogna nemmeno seguire diete restrittive non controllate che richiedano di eliminare specifici cibi e alimenti. Basta invece rifornire l'organismo di tutto ciò di cui ha bisogno evitando, allo stesso tempo, le sostanze che potrebbero aumentare la stanchezza. Meglio, per esempio, limitare gli alcolici, che interferiscono con il triptofano necessario per la produzione di serotonina. Anche il consumo di caffè e tè dovrebbe essere limitato:
La dieta di tutti i giorni dovrebbe essere regolare, leggera e ricca di acqua. Dopo una colazione sufficientemente abbondante non c'è bisogno di pasti pesanti: pranzo e cena devono essere facilmente digeribili, così come gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio che permettono di non arrivare a tavola affamati. Meglio quindi scegliere pietanze povere di grassi, soprattutto frutta e verdura di stagione, ideali sia per idratarsi sia per fare il pieno di vitamine e minerali.
Minerali e vitamine contro spossatezza fisica e mentale
Un apporto ben bilanciato di tutti i minerali e le vitamine coinvolti direttamente nelle funzioni mentali e nella produzione di energia aiuta a migliorare il rendimento fisico e mentale. In particolare, le vitamine del gruppo B (sono un vero toccasana perché aiutano a trasformare il cibo in energia, contribuiscono a ridurre la sensazione di stanchezza e affaticamento e intervengono nel normale funzionamento del sistema nervoso e nella normale funzione psicologica.
Anche le vitamine A, E e C sono importanti; merito della loro azione antiossidante. Inoltre, sono anche tra le vitamine più benefiche per il nostro organismo per assicurarne in generale la normale funzionalità.
Anche tra i sali minerali si possono trovare preziosi alleati. Bassi livelli di magnesio, ad esempio, possono contribuire al senso generale di stanchezza, all'affaticamento. Il magnesio partecipa infatti alla regolazione della contrazione muscolare e alla trasmissione degli impulsi nervosi da e verso i muscoli; inoltre è necessario per il funzionamento di numerosi enzimi necessari per la produzione di energia (soprattutto nel metabolismo dei grassi e dei carboidrati) e partecipa alla sintesi proteica (e quindi è importante per il mantenimento della massa muscolare).
Anche il potassio è importante per l’efficienza della contrazione muscolare e della trasmissione degli impulsi nervosi, è il cofattore di alcuni enzimi coinvolti nel metabolismo energetico ed è importante per la conversione del glucosio (fonte di energia immediatamente utilizzabile) in glicogeno (la scorta energetica dei muscoli).
Per assicurarsi un apporto adeguato di tutti questi micronutrienti e un'idratazione altrettanto adeguata potrebbe essere sufficiente bere almeno 2 litri di acqua al giorno e seguire un'alimentazione sana e varia. In alcune condizioni, però, seguire questa semplice regola potrebbe essere difficile da mettere in pratica.
In estate, per esempio, oltre a indurre stanchezza il caldo può anche ridurre l'appetito e far passare la voglia di mangiare. Se poi si praticano sport impegnativi le perdite di acqua e di sali minerali possono aumentare, dal momento che la sudorazione si fa più intensa, soprattutto se l’ambiente in cui si fa esercizio è particolarmente caldo.
Per fortuna, in genere, è sufficiente seguire questi piccoli accorgimenti per mandare via stanchezza e spossatezza. In alcune circostanze, tuttavia, degli integratori alimentari potrebbero contribuire a risolvere il problema. Attenzione, però: anche se nella maggior parte dei casi sono privi di controindicazioni, anche gli integratori devono essere sempre prescritti o consigliati da un medico specialista,o da un farmacista esattamente come ogni tipo di terapia.
Bibliografia
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