Stare attenti a Bevande alcoliche e zuccherate in quantità controllata
Quando abbiamo sete, cerchiamo e beviamo ovviamente … una bevanda. Ma in realtà spesso si riflette poco su cosa realmente introduciamo appunto come bevanda e su quanta di fatto ne beviamo. Va subito detto che la sete va appagata essenzialmente bevendo acqua, dato che noi siamo composti in larga parte proprio dall’acqua stessa! Oggi tuttavia abbiamo disponibilità di una ampia serie di bevande alcoliche o zuccherate che possono soddisfare le più varie esigenze del gusto, in aggiunta a una eventuale risposta allo stimolo della sete. Valutiamo quindi vantaggi e rischi dell’uso di queste bevande, cercando di condividere alcune semplici raccomandazioni per un’assunzione consapevole. La famiglia delle bevande alcoliche, contenenti quindi etanolo (o alcol etilico), comprende come noto una serie vastissima di prodotti, tra cui vini e birre, con un tasso alcolico moderato o medio, e i liquori, che di fatto sono superalcolici, cioè hanno un tasso alcolico elevato.
Il vino è una bevanda o meglio un “alimento in forma liquida” associato ad una ampia serie di suggestioni storiche e ha da sempre coinvolto le civiltà umane nelle varie epoche storiche per il profumo, l’aroma e le sensazioni inebrianti e talora anche alteranti ad esso associati. Il vino ha da millenni fatto parte della vita dell’uomo, in particolare nell’area del Mare Mediterraneo, sia per quanto riguarda gli aspetti di produzione viticola, sia per le biotecnologie alla base della produzione del vino stesso.
In Italia, il consumo di vino, pur con variazioni nei vari anni, rimane di importanti proporzioni e fa parte delle abitudini alimentari e sociali del nostro Paese. Per questo motivo, è importante far luce su quali componenti del vino stesso abbiano proprietà salutistiche e quali consigli offrire per un utilizzo corretto e non dannoso di questa bevanda. Il vino è, in termini chimici, una soluzione di acqua ed etanolo (alcool) contenente oltre 6000 microelementi e macroelementi chimici, ottenuto per fermentazione alcolica totale o parziale del mosto d’uva. Questi micro- e macroelementi chimici, tra cui il resveratrolo, sono responsabili dei caratteri organolettici del prodotto finale, oltre che delle varie proprietà salutistiche del vino stesso. Il solo etanolo infatti, senza l’influenza di altri elementi, risulterebbe nella maggior parte dei casi dannoso per la salute umana.
Il vino possiede alcune qualità salutari. Infatti, moderate quantità di vino durante i pasti migliorano l’appetito, aumentano le attività secretive utili alla digestione e aumentano la motilità gastrica e la peristalsi intestinale. Inoltre, un consumo oculato favorisce la longevità svolgendo una azione di protezione verso alcune patologie. Tuttavia, è ben nota la tossicità associata a assunzione elevata di vino, a causa della componente alcolica, a livello del fegato.
Ma quale è il corretto quantitativo di vino da assumere perché l’alcool non risulti tossico, ma si possa beneficiare di un effetto a favore della salute? Nel 1985 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che la dose a rischio coincide con un’assunzione di alcool superiore a 75-80 grammi al giorno, cioè circa 1 grammo di alcool per ogni kg di peso corporeo, che in un individuo medio ed adulto corrisponde appunto a 70-80 Kg. Una quantità moderata e sicura corrisponde a 2-3 bicchieri di vino a medio tasso alcolico al giorno, con variazioni in relazione all’età ed al sesso.
La birra, come il vino, è una bevanda molto conosciuta e apprezzata addirittura da millenni, con una vasta diffusione in numerose aree geografiche del mondo. La birra va considerata e valorizzata anche come alimento con interessanti proprietà salutistiche. Essa deriva proprio da un alimento base come i cereali e contiene una serie di sostanze utili. Tra queste, la birra contiene molta acqua (90-93% circa) e poco alcol, sali minerali, vitamine e una certa quantità di fibre. Inoltre, è interessante osservare la presenza di sostanze antiossidanti, dotate di attività protettive, tra cui i polifenoli. La birra contiene alcol, ma generalmente in bassa concentrazione (3-5 grammi/100 ml), conferendole quindi un contenuto calorico non eccessivo. La birra rappresenta un valido completamento di un pasto equilibrato. Infatti, tre sue caratteristiche ne rendono gradevole e utile il consumo ai pasti in quantità corrette: 1) il gusto aromatico e leggermente amaro, che si accompagna bene a quello di molti cibi, stimola l'appetito, permettendo di apprezzare meglio il gusto degli alimenti e quindi ne migliora indirettamente la digestione; 2) l'anidride carbonica contenuta nella schiuma e 3) la presenza di piccole quantità di alcol, che stimolano le secrezioni gastriche e potenziano il suo effetto digestivo. La birra può quindi avere un ruolo interessante e favorevole, se assunta in quantità moderata e inserita nel contesto di una alimentazione equilibrata.
Tutti conosciamo la grandissima famiglia dei superalcolici, che comprende liquori tradizionali e bevande da poco introdotte sul mercato. Per questi prodotti, dato che contengono quantità particolarmente elevate di alcol, va consigliato un consumo molto moderato e soprattutto occasionale e non su base regolare. Non dimentichiamo che l’etanolo ha un elevato potere calorico (7 chilocalorie per grammo) e quindi l’assunzione di bevande alcoliche va ridotta o abolita se seguiamo una dieta ipocalorica. Infine, va sempre ricordato che se abbiamo bevuto alcolici non dobbiamo metterci alla guida di veicoli.
Un’altra diffusissima categoria è quella delle bevande zuccherate, che comprende i prodotti più svariati, tra cui anche succhi di frutta e infusi di tè, tutti con aggiunta di zucchero. Si tratta di bevande che, se assunte fresche, appagano solo in parte la sensazione di sete e sono valide soprattutto per il gusto gradevole che hanno. Va sempre letta la loro etichetta, che riporta quanti zuccheri vi sono contenuti. Il consiglio è sempre quello di berle con moderazione e non in modo abituale. Infatti, l’eccessiva assunzione di zuccheri soprattutto semplici può a lungo termine essere particolarmente dannosa alla salute e contribuire allo sviluppo di obesità e diabete mellito nella popolazione di tutte le età, compresi anche i più giovani. Lo zucchero come noto aumenta il tasso di glucosio nel sangue (glicemia), con conseguente aumento della insulinemia, che favorisce l’aumento del tessuto adiposo. Inoltre, lo zucchero apporta circa 4 chilocalorie/grammo e quindi queste bevande aggiungono calorie alla nostra alimentazione senza che ce ne accorgiamo. Tra queste bevande, alcune sono presenti anche in versione senza zucchero, ma con altri dolcificanti: si tratta di sostanze evidentemente permesse e non dannose, soprattutto se le assumiamo in quantità moderata.