Potassio
Fra i micronutrienti, le sostanze essenziali per l’organismo, ma da assumere in piccole quantità, come minerali e vitamine, è incluso anche il potassio. Presente in numerosi alimenti sia di origine animale sia di origine vegetale, è essenziale per la vita perché partecipa a moltissimi processi fisiologici anche molto differenti tra di loro, dalla contrazione muscolare al controllo della pressione del sangue.
Eventuali eccessi di potassio sono eliminati attraverso le urine prodotte dai reni. Questi ultimi possono quindi essere annoverati tra gli organi responsabili del mantenimento di un adeguato bilancio dei livelli di questo minerale nell'organismo. D’altra parte, è importante prestare attenzione a ogni sintomo di una eventuale carenza di potassio, che potrebbe portare a conseguenze sul benessere e sulla salute dell’organismo.
Secondo la società italiana di nutrizione umana (sinu)
l’assunzione adeguata giornaliera di questo minerale è:
- 0,7 g per i lattanti
- 1,7 g per i bambini da 1 a 3 anni
- 2,4 g dai 4 ai 6 anni
- 3,0 g tra i 7 e i 10 anni
- 3,9 g dagli 11 anni in poi
Eventuali carenze possono scatenare sintomi anche gravi, così come – all’opposto - una dieta non equilibrata, troppo ricca di questo minerale, può essere pericolosa per la salute.
Ovviamente, comunque, i dosaggi sopra riportati sono solo indicativi; tutto dipende dai singoli casi. Perciò, eventuali integrazioni di potassio o modifiche della dieta dovrebbero essere sempre concordate con uno specialista o con il proprio medico curante.
Cos'è il potassio?
Il potassio appartiene alla categoria dei sali minerali. Spesso se ne sente parlare dicendo che si tratta di un elettrolita; questo termine, che appartiene alla chimica, indica il fatto che una volta in acqua il potassio assume una carica elettrica positiva.
All'interno dell'organismo questo minerale svolge numerose funzioni; partecipa al metabolismo dei carboidrati; consente una crescita normale; controlla la contrazione muscolare; regola l’equilibrio acido-base.
Partecipando a questi processi il potassio permette ai tessuti nervosi di funzionare correttamente e ai muscoli di contrarsi. Considerando il suo ruolo a livello muscolare, non bisogna sottovalutare il fatto che il potassio è utile anche per il battito regolare del cuore.
Di conseguenza, il potassio risulta essenziale per la produzione di energia da parte dell’organismo; una sua carenza potrebbe causare, tra le altre cose, stanchezza, febbre, difficoltà a respirare e sensazione di debolezza, e a livello mentale potrebbe essere una concausa di mancanza di concentrazione, cattivo umore, depressione e sonnolenza.
Inoltre, alla luce delle più recenti ricerche nel campo della medicina, sembra che il potassio abbia una importante influenza anche sul contrasto o, quantomeno, sul controllo di alcune patologie.
Infine, contribuisce a mantenere normali livelli di pressione arteriosa contrastando alcuni degli effetti negativi del sodio.
Partecipando a questi processi il potassio permette ai tessuti nervosi di funzionare correttamente e ai muscoli di contrarsi. Considerando il suo ruolo a livello muscolare, non bisogna sottovalutare il fatto che il potassio è utile anche per il battito regolare del cuore.
Infine, contribuisce a mantenere normali livelli di pressione arteriosa contrastando alcuni degli effetti negativi del sodio.
Gli alimenti che contengono potassio
Il potassio si trova in una grande varietà di alimenti, e fortunatamente è facile integrarlo nella propria dieta anche se si soffre di più allergie o intolleranze, senza dover ricorrere a un trattamento apposito. Per assumerlo è possibile consumare sia cibi di origine vegetale (frutta e verdura di tutti i tipi) sia cibi di origine animale.
È ad esempio presente nella verdura a foglia verde, come spinaci ed erbette, nei pomodori, nei cetrioli, nelle zucchine, nelle melanzane, nella zucca, nelle patate (soprattutto nella loro buccia) e nelle carote; inoltre si trova nei legumi (nei fagioli, nei piselli, nella soia e nelle arachidi) e può essere assunto sotto forma di frutta secca a guscio (ad esempio mandorle), frutta secca (come le albicocche e le prugne) e fresca (in particolare negli agrumi, nel melone, nelle banane, nel kiwi e, ancora una volta, nelle prugne e nelle albicocche). Anche i tuberi, come le patate, e i funghi possono contenere una certa quantità di potassio.
Fra quelli di origine animale, invece, sono cibi ricchi di potassio la carne e il pollame, i latticini (ottimi anche per integrare calcio e vitamina D) e i pesci come il salmone, il merluzzo, la platessa e le sardine.
Infine, non bisogna dimenticare che il potassio è presente anche nei sostituti del tradizionale sale da cucina a base di cloruro di potassio.
Sebbene, poi, bere molto risulti comunque fondamentale per una dieta corretta e per evitare squilibri nel proprio corpo, soprattutto quando il clima è molto caldo, occorre dire che l’acqua, di per sé, non apporta dosi importanti o sufficienti di potassio. Esistono comunque liquidi e bevande, in particolare quelle energizzanti, che contengono concentrazioni di minerali come potassio e magnesio molto elevate.
Fra quelli di origine animale, invece, sono cibi ricchi di potassio la carne e il pollame, i latticini e i pesci come il salmone, il merluzzo, la platessa e le sardine.
Infine, non bisogna dimenticare che il potassio è presente anche nei sostituti del tradizionale sale da cucina a base di cloruro di potassio.
La carenza di potassio: cause e sintomi
La carenza di potassio definita ipokaliemia è una condizione caratterizzata da sintomi come stanchezza, debolezza muscolare o crampi muscolari, nausea, sonnolenza palpitazioni o sensazione che alcuni battiti del cuore “saltino”, costipazione. I disturbi possono essere più o meno gravi a seconda della situazione.
Quando i livelli di potassio scendono parecchio è possibile avere a che fare con vere e proprie anomalie del ritmo cardiaco, soprattutto se si soffre di patologie cardiovascolari. Tale condizione è grave in generale e, in particolare, può ripercuotersi con forza sul benessere dei bambini, di chi pratica sport, delle donne in menopausa o degli anziani più fragili.
Anche le cause della riduzione del potassio a disposizione dell'organismo possono essere diverse. A volte i suoi livelli si possono abbassare perché si assumono farmaci quali diuretici, oppure a causa di un eccessivo uso di lassativi. Talora, anche lo stile di vita e l’ambiente possono alimentare il problema: i valori del potassio possono essere bassi, infatti, anche a causa di un metabolismo irregolare, ma anche della sudorazione, dovuta allo sport o alle alte temperature.
Altre volte il potassio è presente in concentrazioni basse in seguito a episodi di diarrea o di vomito prolungato, a causa di una malattia renale cronica o di disturbi metabolici, o di disturbi dell'alimentazione (come la bulimia con vomito autoindotto). Infine, concentrazioni insufficienti di magnesio e potassio basso possono andare a braccetto.
Naturalmente, oltreché attraverso i cibi, il potassio può essere anche assunto tramite integratori alimentari appositi: questi sono fortemente consigliati nei casi di una carenza diagnosticata, ma devono sempre essere preventivamente indicati dal proprio medico di fiducia dopo un’attenta analisi. Una terapia a base di integratori, se correttamente dosata, non presenta in genere effetti collaterali; tuttavia, come tutte le cure, deve essere ben calibrata sulle esigenze del paziente.
Anche le cause della riduzione del potassio a disposizione dell'organismo possono essere diverse. A volte i suoi livelli si possono abbassare perché si assumono farmaci quali diuretici, oppure a causa di un eccesso uso di lassativi. Altre volte il potassio è presente in concentrazioni basse in seguito a episodi di diarrea o di vomito prolungato, a causa di una malattia renale cronica o di disturbi metabolici, o di disturbi dell'alimentazione (come la bulimia con vomito autoindotto). Infine, concentrazioni insufficienti di magnesio e potassio basso possono andare a braccetto.