La vitamina D è un nutriente cruciale per la salute dei bambini, giocando un ruolo vitale nella crescita, nello sviluppo e nel loro benessere generale. Questa vitamina, essenziale per la salute delle ossa, del sistema immunitario e per vari processi fisiologici, è fondamentale per assicurare una crescita sana e un'adeguata resistenza alle malattie fin dalla nascita.
Nell'ambito della salute infantile, l'attenzione alla vitamina D è sempre più rilevante, poiché le sue carenze possono avere implicazioni significative sulla salute a breve e lungo termine dei bambini. Pertanto, è fondamentale comprendere non solo l'importanza di questa vitamina, ma anche come assicurare un adeguato apporto attraverso alimentazione, esposizione solare e, se necessario, integrazione. Questo testo esplorerà in dettaglio il ruolo della vitamina D per i bambini, i suoi benefici e le strategie per garantire un corretto apporto nutrizionale.
In questo articolo, saranno illustrate le principali caratteristiche della vitamina D e le motivazioni della sua importanza nella crescita del bambino. Inoltre, saranno forniti alcuni utili consigli sul modo migliore per assicurare ai più piccoli un adeguato apporto di questa sostanza nutritiva essenziale, con la raccomandazione di ricorrere sempre al consiglio di un esperto della salute per avere un parere personalizzato in base alle esigenze individuali.
Cos'è la vitamina D?
La vitamina D è un nutriente fondamentale per la salute, particolarmente cruciale durante l'infanzia e lo sviluppo dei bambini. Questa vitamina, nota anche come colecalciferolo, è prodotta dall'organismo principalmente attraverso l'esposizione al sole e l'assunzione di cibi che ne sono ricchi; in entrambi i casi, l'organismo deve attivarla attraverso processi che coinvolgono il fegato e i reni.
In particolare, la fonte principale di vitamina D per il nostro corpo è il sole, sebbene particolari condizioni atmosferiche, lo smog, la vecchiaia e la pigmentazione scura della pelle riducano la quantità di vitamina D che può essere ricavata dall'esposizione solare. In sostanza, quando la pelle è esposta alla luce solare e in particolare ai raggi UV, l'organismo produce autonomamente, a livello endogeno, una forma di provitamina D. Inoltre, la vitamina D è presente in alcuni cibi, come il pesce, le uova e i latticini, o può essere aggiunta artificialmente ad altri alimenti come il latte.
Tuttavia, la vitamina D che si ottiene dall'esposizione solare o da fonti alimentari non è immediatamente disponibile nel corpo: è biologicamente inerte e deve subire due trasformazioni per diventare attiva e svolgere le sue funzioni. La prima trasformazione avviene nel fegato, dove la vitamina D diventa una forma chiamata 25-idrossivitamina D, o calcidiolo. Successivamente, questa forma viene trasformata nei reni nella forma attiva della vitamina D, chiamata scientificamente 1,25-diidrossivitamina D, o calcitriolo.
A cosa serve la vitamina D per i bambini?
La vitamina D svolge diversi ruoli all'interno dell'organismo, influenzando vari processi fisiologici. Uno dei suoi principali meccanismi d'azione è legato al metabolismo del calcio e del fosforo: una volta che la provitamina D è convertita nella forma attiva chiamata calcitriolo, quest'ultimo agisce come un ormone che regola l'assorbimento intestinale del calcio e del fosforo, due minerali fondamentali per la salute delle ossa e dei denti. In particolare, il calcitriolo favorisce l'assorbimento del calcio dagli alimenti nell'intestino tenue, consentendo al corpo di mantenere livelli ottimali di calcio nel sangue: si tratta di un passaggio cruciale per la mineralizzazione delle ossa durante la crescita dei bambini e degli adolescenti, così come per mantenere la forza e l'integrità dell'apparato scheletrico negli adulti.
Inoltre, la vitamina D ha un impatto significativo sul sistema immunitario, poiché svolge un ruolo nella regolazione delle risposte immunitarie dell'organismo. È stato, infatti, dimostrato che la vitamina D può influenzare l'espressione genica di cellule coinvolte nell'immunità innata e adattativa, contribuendo così alla protezione contro le infezioni e alcune patologie.
Oltre al suo ruolo nel metabolismo del calcio e nell'immunità, la vitamina D è coinvolta anche in altri processi fisiologici, tra cui la regolazione del metabolismo del glucosio, la corretta attività muscolare e la salute del sistema nervoso.
In sintesi, l'importanza della vitamina D è evidenziata dalla sua vasta gamma di funzioni che contribuiscono al mantenimento del benessere generale dell'individuo, e del bambino in particolare: per questo motivo è bene conoscere gli alimenti che ne contengono quantità significative.
Come fare il pieno di vitamina D per i più piccoli
Per garantire un adeguato apporto di vitamina D ai bambini, è importante assicurarsi che seguano una dieta varia ed equilibrata che includa alimenti ricchi di questa vitamina. Alcune fonti alimentari di vitamina D includono pesce grasso come salmone, sgombro e trota, oltre a tonno, merluzzo e sgombro. Sono alimenti utili all'accumulo di vitamina D, inoltre, anche uova, carne di fegato e funghi, specie quelli trattati con luce UV. Come anticipato, in commercio si trovano anche molti alimenti arricchiti artificialmente, e in particolare latte, latte di soia, mandorla e avena, cereali per la colazione, succo d’arancia e yogurt.
Tuttavia, la principale fonte di vitamina D per i bambini è l'esposizione alla luce solare: per questo motivo si raccomanda di lasciare che i bambini trascorrano molto tempo all'aria aperta, soprattutto durante la bella stagione. Non tutte le radiazioni UVB penetrano materiali come il vetro, quindi l'esposizione alla luce solare in un ambiente interno, attraverso una finestra, non produce vitamina D. Per quanto riguarda i bambini, in particolare, si consiglia di esporre la pelle del viso, delle braccia, delle mani e delle gambe alla luce solare diretta per circa 5-30 minuti al giorno, in base alla temperatura e alla stagione.
È quindi importante che i bambini trascorrano del tempo all'aperto quotidianamente, quando possibile, ma esponendo la pelle al sole sempre con un'adeguata protezione solare, per consentire al corpo di produrre vitamina D in modo naturale e al contempo senza i rischi per la salute che possono derivare da una scorretta ed eccessiva esposizione ai raggi UV.
Quando ricorrere all'integrazione
Nei bambini, la carenza di vitamina D può causare rachitismo, una condizione in cui le ossa non si sviluppano correttamente, diventando morbide e deformate: il rachitismo può quindi portare a ritardi nella crescita, nello sviluppo, e causare convulsioni e problemi cardiaci. Negli adolescenti, invece, la carenza di vitamina D può determinare la comparsa di osteomalacia, ovvero una condizione in cui le ossa diventano deboli e dolorose.
Per quanto riguarda i neonati, le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria e della Federazione Italiana dei Medici Pediatri prevedono la profilassi con la vitamina D fino al compimento del primo anno. Questa prassi riguarda sia i neonati allattati al seno, che quelli allattati con latte artificiale ed è stata introdotta per soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina D dei neonati in questa delicata fascia di età, in quanto il solo allattamento non risulta sufficiente.
Potrebbero beneficiare di integratori di vitamina D anche i bambini che vivono in aree con bassa esposizione solare, così come i soggetti i cui reni non sono in grado di attivare la vitamina D o che seguono una dieta povera o limitata (si pensi ai casi di soggetti allergici, ad esempio, o ai bambini intolleranti al lattosio) potrebbero trarre beneficio dall'assunzione di integratori di vitamina D, sotto consiglio del pediatra.
È, in ogni caso, molto importante seguire le raccomandazioni del medico per quanto riguarda il dosaggio e la durata dell'integrazione di vitamina D, in modo da evitare non solo carenze, ma anche inutili eccessi.
Leggere le avvertenze, gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di un corretto stile di vita.